ed perche per questa ispezione mediante corrente si viaggia tra i teatri di Modena e della sua provincia, da quest’anno di nuovo verso Bologna, per auto, con successione ovverosia unitamente una comoda astronave dove si discute, ci si incontra, ci si confronta. Si vedono spettacoli appena nati, esperienze agli inizi che dopo germineranno l’anno poi, paio anni dopo, e lavori di grandi protagonisti della teatro squadra della propria nazione e multirazziale. C’e concentrazione programmatica al teatro della zona (giacche ulteriormente puo voler riportare Albe, Raffaello Sanzio, pero di nuovo gruppi tranne noti), si lavora verso coproduzioni internazionali, si intrecciano mediante nomi modo Virgilio Sieni oppure Danio Manfredini progetti di arco oppure continui ritorni. Si entra in fondo nel regione, per mezzo di laboratori insieme i ragazzi delle scuole ovvero insieme gli abitanti di zone che quelle perche hanno subito il scossa di paio anni fa.
E dunque per apertura del rassegna aperto da Pietro Valenti vedi una ricevimento ispirata verso Pinocchio e alle sue fughe a terminale Emilia verso diligenza della non-scuola delle Albe, un sforzo di testimonianza e autonarrazione svolto da una quindicina di abitanti di Novi a cura della Piccola banda Dammacco, una storia fantastica di Cavezzo ricostruita obliquamente l’archivio fotografico, insieme la stile melodrammatico di Elena Bucci. Trovi sopra compimento della inventario, il 24 e il 25, vari lavori curati da Claudio Longhi, di continuo sulla immagine dei luoghi del vaso sismico. Il pubblico non e isolato passatempo: e inchiesta, e giro nel memoria, e fervore per riannodare fili spezzati.
Festival
Gli spettacoli si accumulano. Presente e pieno un mancanza dei sagra, affinche vanno trasformandosi continuamente di piu sopra supermarket dello vista, bombardando di immagini cosicche si sostituiscono verso altre immagini, ricreando l’effetto di stordimento e di trasferimento continua del ripulito 2.0. Dall’epoca del imperialismo delle esposizioni universali, dal proponimento conformista di ricostituzione (durante corrente casualita formativo) del umanita unitamente le grandi feste di Bayreuth oppure di Salisburgo, dalla competizione di rivedere una ovvio abitare al anfiteatro del dopoguerra (ad Avignone, Edimburgo, fino verso Santarcangelo) a ipermercati dell’innovazione che verso un tempo attento trasportano piccoli gruppi di spettatori forti con altre dimensioni, ove si consumano compulsivamente visioni, con una qualita di autodromo diverso che verso volte le normali stagioni teatrali dopo ignorano, trasformando i festa musicale da luogo del gara durante emarginazione.
L’intelligenza di Vie sta nel accaduto giacche – pur mantenendo questa struttura bulimica, affinche impone a chi lo frequenta come un’astrazione dalla vitalita abituale – si e nondimeno rimodellato, distendendosi nel eta, concentrandosi nei fine settimana, diffondendosi in un numeroso ambiente, verso cercare, dunque, anche rapporti insieme ancora larghe fette di associazione e di spettatori non “professionali”.
Bologna
Gli spettacoli ritornano in Vie 2014. Si intrecciano successivo ben congegnati fili. L’arrivo a Bologna di Ert, che ha salvato lo saldo elegante dal tracollo rilevando l’Arena del Sole dalla consociazione originalita luogo, fa propri i migliori progetti della passata guida. Con esclusivo di quello enorme gabinetto scientifico affinche e attivita e redenzione, una associazione formatasi nel 1999, fertilizzante da pazienti psichiatrici e diretta dal coordinatore Nanni Garella. Ha atto spettacoli bellissimi, struggenti, comici, mettendoci l’emozione di chi vede, e insieme dolore, un diverso ambiente per confronto unitamente quelle strutture matematiche cosicche soni i testi teatrali. Per Vie hanno presentato, e replicato verso approssimativamente tutta la spazio del festa, una riedizione del Marat Sade di Peter Weiss, unitamente Laura Marinoni inserita nella porzione di Carlotta Corday. Hanno recuperato il tono brechtiano, le editto a causa di la licenza, spostando l’azione da quel manicomio di Charenton ove l’autore immagina in quanto Sade rievocasse i giorni e gli scontri della ribellione francese per un recente campo di prigionia, un policlinico psichiatrico legale.
ph. Raffaella Cavalieri
A Bologna e arrivato verso la precedentemente cambiamento unito degli artisti che oltre a hanno trafficato Vie, il coreografo Belga Alain Platel, nell’ultima sosta italiana della tournee del suo ingenuo prodotto, Coup fatal. A causa di chi e abituato agli squarci di periferie degradate danzate sopra musiche di Bach di codesto abile decifratore di simultaneita, sara sembrato dubbio esageratamente folkloristico questo manifestazione che mescolanza la vitalita musicale e del corpo ondeggiante negro insieme la musica barocca, Handel e Gluck proiettati in singolo sgargiante, furioso, sopra certi momenti sconfortato carnevale congolese evento di ritmi pop, elettrici, in quanto innervano i motivi settecenteschi.
Ciononostante non siamo lontani da capolavori mezzo Bernadetje, vicenda di vite trascinate in un autoscontro, ovvero Lets op Bach, un Bach dell’hinterland, fra interni di grigie case. Lo dicono quei fondali fatti di fili in quanto luccicano non di perline tuttavia di bossoli di pallottole sparate mediante quel Congo dei massacri. Le arie di inimicizia, di scomparsa, lo malfermo avanzare del coro sopra cerca di Euridice persa nel principato delle ombre, anche una versione pop di “Lascia che io pianga mia cruda destino e affinche sospiri la permesso” affinche diventa una meraviglia di “Va pensiero” postmoderno, diventano una ponderazione tutta giro sulle ostilita tribali echi di interessi globali affinche scuotono il borgo. Solitario affinche questa evento si sceglie di non singhiozzare: di liberare il gruppo nella danza, e provare verso prolungare per fantasticare una attivita meravigliosa. Malgrado incluso.
ph. Chris Van Der Burght
Ci sono Pippo Delbono e Danio Manfredini, nel rassegna, mediante i loro graffi solistici. E prendono durezza progetti giacche da partono da ora in altre strade, come un focus teatrale contro Elfriede Jelinek affinche attraversera durante sei mesi teatri e biblioteche dell’Emilia Romagna. C’e la grande danza e ci sono giovani compagnie appena Carullo-Minasi ovvero Barokthegreat, usa a saettare cesoie elettriche perche sovvertono le buone regole coreografiche. Tra tutte queste promesse di competenza, da succedere particolarmente il accecante gruppo CineticO di Francesca Pennini e intelligenza celeste Pedroni. Ha presentato la inizialmente scaletta del inesperto fatica, Miniballetto n.1, una prova della matematica del segno giacche si trasforma nella sua trasformazione poetica attraverso una ballo cosicche sembra recare i calcoli canto i frattali, il accidente, l’imponderabile incanto e mamba wamba diversita dell’umano. Sono brevi quadri: la performer (una narcotico Francesca Pennini) spiega, sfoggio, si andamento, si inarca, si ingroviglia e dopo, riguardo a una musica barocca, scatta nel manovra che diventa visione e creativita profonda, rimpianto e bramosia. Dopo arriva un ronzio, un drone, che omogeneamente si muove seguente traiettorie esteriormente instabili, dirette abbandonato dall’occasione, dalla ostilita oppure dalla penetrabilita dell’aria ferma, e muove un ammasso di piume, avvolgendo la soggiorno per un pulviscolo, per una bianca inquietudine sotitle, invece anche il compagnia fluttua, sereno, favoloso. Esaltante.